A causa dell’inquinamento atmosferico la giunta piemontese ha deliberato l’adozione di misure sia temporanee che strutturali che saranno presto pubblicate nel bollettino ufficiale e che riguardano anche gli impianti termici.
Allo scattare dei livelli d’allarme arancione o rosso si applicheranno misure temporanee nelle aree urbane dei Comuni di Torino e di quelli con superiori a 20.000 abitanti nei quali risulta superato uno o più dei valori limite delle polveri sottili o del biossido di azoto per almeno tre anni nell’arco degli ultimi cinque.
Le disposizioni temporanee limitano:
L’utilizzo della biomassa per riscaldamento (divieto di utilizzo dei generatori classificati < 3 stelle per l’allarme di primo livello oppure <4 stelle se la gravità dell’inquinamento raggiunge il secondo livello)
La temperatura media delle abitazioni private e degli esercizi commerciali a 19° con tolleranza di 2° C.
Le disposizioni strutturali prevedono dal 1 ottobre 2018:
Il divieto, per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni rilevanti, di usare generatori a biomassa per il raggiungimento del 50% della percentuale FER, nei comuni in cui risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 e/o il valore obiettivo del benzo(a)pirene per almeno 3 anni nell’arco degli ultimi cinque;
Il divieto di bandi per incentivazione di interventi di installazione di impianti termici a biomassa legnosa nei comuni presso i quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 e/o il valore obiettivo del benzo(a)pirene per almeno 3 anni negli ultimi cinque;
L’obbligo di utilizzare nei generatori di calore a pellets < ai 35 kW solo pellets certificati A1 secondo la norma UNI EN ISO 17225-2. Il certificato deve essere allegato al libretto d’impianto.
In conclusione
La classificazione 3 o 4 stelle delle caldaie a biomassa non deve essere confusa con quella che una volta era dei rendimenti delle caldaie a gas.